Epicondilite: Terapia e Cura del “Gomito del Tennista”

da | 15 Mar, 2024

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Questo articolo è un approfondimento dedicato alla terapia e cura dell’epicondilite, anche conosciuta come “gomito del tennista“. Questa condizione, nonostante sia spesso associata al mondo dello sport, può colpire in realtà chiunque, dall’atleta al lavoratore impegnato in mansioni manuali ripetitive. Di seguito, esploreremo i sintomi, le cause, i trattamenti e le terapie più efficaci per affrontare e superare questo fastidioso problema.

Che cos’è l’Epicondilite?

L’epicondilite è una patologia caratterizzata da dolore e infiammazione localizzati nella regione del gomito, in particolare lungo l’epicondilo laterale dell’omero, da cui il termine “gomito del tennista”. Tuttavia, è importante sottolineare che tale condizione può anche interessare l’epicondilo mediale, comportando sintomi noti come “gomito del golfista”.

infografica epicondilite laterale gomito del tennista

Sintomi comuni e diagnosi precoce

L’epicondilite si manifesta con una serie di sintomi peculiari che possono variare in intensità da individuo a individuo. Riconoscere questi segnali precoci è essenziale per una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace.

Dolore laterale al gomito

Il sintomo più evidente è il dolore localizzato nella parte esterna del gomito, che può essere acuto o persistente. Questo dolore può irradiarsi lungo l’avambraccio fino alla mano, compromettendo le normali attività quotidiane.

Debolezza nella presa e nell’estensione del polso

I pazienti affetti da epicondilite possono sperimentare difficoltà nel compiere azioni che coinvolgono la presa e l’estensione del polso. La debolezza muscolare può rendere difficile afferrare oggetti o eseguire movimenti che richiedono una buona forza di presa.

Dolore durante l’utilizzo di avambraccio e mano

Il dolore si intensifica durante l’uso dell’avambraccio e della mano, specialmente durante attività che coinvolgono movimenti ripetitivi o sollecitazioni eccessive dei muscoli estensori dell’avambraccio.

Test specifici per diagnosticare l’Epicondilite

Per confermare la diagnosi di epicondilite, il medico o il fisioterapista può eseguire alcuni test specifici, come il test di Cozen e il test di Maudsley. Questi test valutano la sensibilità e la forza muscolare nella regione del gomito, aiutando a identificare eventuali anomalie o lesioni dei tendini coinvolti.

Riconoscere tempestivamente questi sintomi e sottoporsi a una valutazione medica accurata è fondamentale per avviare un percorso terapeutico mirato e prevenire il peggioramento della condizione. Prestare attenzione ai segnali che il corpo ci invia è il primo passo verso una rapida guarigione dall’epicondilite.

Cause e fattori di rischio per l’Epicondilite

L’epicondilite può manifestarsi a seguito di diversi fattori, sia di natura lavorativa che legati all’attività sportiva o al proprio stile di vita. Comprendere queste cause e fattori di rischio è essenziale per adottare misure preventive e modificare le abitudini che possono contribuire allo sviluppo della condizione.

tennista e lavoratore con dolore al gomito rischio epicondilite

Alcuni lavori manuali e attività sportive aumentano il rischio di epicondilite

Movimenti ripetitivi dell’avambraccio e del polso

L’esecuzione prolungata di movimenti ripetitivi che coinvolgono l’avambraccio e il polso, come quelli richiesti da lavori manuali o attività sportive specifiche, può mettere sotto stress i tendini estensori dell’avambraccio, predisponendo ad infiammazione e irritazione dei tessuti.

Sovraccarico muscolare e Microtrauma

Un sovraccarico improvviso o eccessivo dei muscoli dell’avambraccio, causato da sollevamento di pesi importanti o da sforzi eccessivi durante l’attività fisica, può causare lesioni nei tendini, portando alla comparsa dell’epicondilite. Lesioni dei tendini, anche microscopiche, causate da movimenti ripetitivi o sovraccarichi muscolari, possono accumularsi nel tempo e contribuire allo sviluppo dell’infiammazione tipica dell’epicondilite.

Attività Sportiva

Alcune discipline sportive, come il tennis, il golf e il basket, che richiedono movimenti intensi dell’avambraccio e del polso, aumentano il rischio di sviluppare l’epicondilite. La ripetizione continua di gesti tecnici specifici durante l’attività sportiva può esporre i tendini a stress eccessivi, favorendo l’insorgenza della condizione.

Lavori manuali

Lavori che richiedono l’uso prolungato e ripetuto delle mani e dei polsi, come lavori di carpenteria, giardinaggio o utilizzo di attrezzi manuali, aumentano il rischio infiammazione che può portare a sviluppare l’epicondilite. La combinazione di movimenti ripetitivi e sollecitazioni costanti sui tendini può causare anche danni e problemi a lungo termine.

Riconoscere e limitare l’esposizione a questi fattori di rischio può contribuire a prevenire l’insorgenza dell’epicondilite o a ridurre la gravità dei sintomi nei soggetti già affetti. Prestare attenzione alle attività quotidiane e adottare misure preventive è fondamentale per la salute e la funzionalità motoria dei tendini dell’avambraccio.

Durata dell’infiammazione

L’infiammazione associata all’epicondilite può variare in durata da individuo a individuo e dipende da diversi fattori, tra cui gravità della lesione, tempestività del trattamento e risposta del paziente alle terapie adottate. Tuttavia, in generale, è possibile delineare un quadro temporale approssimativo per la risoluzione dell’infiammazione. La maggior parte dei casi di epicondilite infatti presenta un’infiammazione che tende a risolversi entro un periodo di 3-6 settimane con un trattamento adeguato.

Durante questo periodo, è necessario adottare misure di riposo e ridurre le attività che sollecitano il gomito per favorire il recupero dei tessuti danneggiati.

Epicondilite: quando può diventare cronica?

In alcuni casi, l’epicondilite può persistere oltre il periodo di guarigione previsto e trasformarsi in una condizione cronica. Questo può accadere se il paziente continua a sottoporre il gomito a stress eccessivi o se il trattamento adottato non è sufficientemente efficace nel risolvere l’infiammazione e ripristinare la funzionalità dei tendini.

Per questo motivo, è fondamentale intervenire precocemente e adottare un approccio terapeutico completo e mirato per prevenire il passaggio della condizione da acuta a cronica.

Cosa fare se l’epicondilite non passa

Se nonostante il riposo e le misure di auto-trattamento l’epicondilite persiste o peggiora, è importante agire prontamente e consultare un medico o un fisioterapista specializzato nel trattamento delle patologie muscolo-scheletriche. Ecco cosa fare in caso di persistenza dei sintomi:

  • Consultare un medico o un fisioterapista: Un professionista sanitario è in grado di valutare l’estensione del problema e consigliarti il trattamento più appropriato per la tua situazione specifica.
  • Valutare la necessità di esami diagnostici: In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire esami diagnostici come ecografia o risonanza magnetica per valutare l’entità del danno ai tendini e pianificare un trattamento adeguato.
  • Iniziare un ciclo di terapia: La fisioterapia svolge un ruolo cruciale nel trattamento dell’epicondilite, aiutando a ridurre il dolore, migliorare la mobilità articolare e ripristinare la funzionalità dei muscoli e dei tendini coinvolti. Un fisioterapista esperto potrà personalizzare un programma di esercizi e terapie manuali mirati per accelerare il tuo recupero e prevenire recidive.

visita medica per dolore al gomito epicondilite

Affrontare tempestivamente l’epicondilite con un approccio multidisciplinare può migliorare significativamente le prospettive di guarigione e favorire il ritorno a un’attività quotidiana e sportiva senza dolore e limitazioni.

Terapie per l’epicondilite

Il trattamento dell’epicondilite si basa su una combinazione di misure volte a ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e favorire il recupero della funzionalità del gomito e dei tendini coinvolti. Tra le terapie più comunemente utilizzate per affrontare questa condizione, troviamo:

  1. Evitare l’attività che causa il dolore: anche se non si tratta di una vera e propria terapia, il primo passo nel trattamento dell’epicondilite è ridurre o evitare le attività che provocano dolore e stress sui tendini dell’avambraccio. Questo periodo di riposo permette ai tessuti danneggiati di guarire e riduce il rischio di aggravare l’infiammazione.
  2. Ghiaccio per ridurre l’infiammazione: l’applicazione di impacchi di ghiaccio sulla zona interessata può aiutare a ridurre l’infiammazione e il dolore associati all’epicondilite. Il ghiaccio ha un effetto analgesico e antinfiammatorio, favorendo la diminuzione del gonfiore e accelerando il processo di guarigione.
  3. Compressione con bendaggio elastico: utilizzare un bendaggio elastico intorno al gomito può contribuire a fornire supporto e compressione alla zona interessata, riducendo il rischio di movimenti eccessivi che potrebbero aggravare l’infiammazione. Assicurarsi che il bendaggio sia applicato correttamente per evitare un’eccessiva compressione dei tessuti.
  4. Elevare il gomito: tenere il gomito più alto rispetto al livello del cuore può aiutare a ridurre il gonfiore e favorire il drenaggio dei fluidi accumulati nella zona infiammata. Questa posizione può essere mantenuta durante il riposo o durante il sonno per massimizzare i benefici dell’elevazione.

Queste terapie possono essere utilizzate come parte di un approccio conservativo per il trattamento dell’epicondilite, specialmente nelle fasi iniziali della condizione o durante episodi acuti di dolore e infiammazione. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario prima di iniziare qualsiasi terapia e seguire le indicazioni specifiche per massimizzare l’efficacia del trattamento.

Fisioterapia per l’epicondilite

La fisioterapia ha un ruolo importante nella gestione dell’epicondilite, fornendo una serie di trattamenti mirati per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli dell’avambraccio.

Tecniche di terapia manuale

Il fisioterapista può utilizzare tecniche di terapia manuale, come il massaggio e la mobilizzazione articolare, per ridurre la tensione muscolare, migliorare la circolazione e alleviare il dolore nella zona del gomito.

Tecniche di elettroterapia

L’elettroterapia, come la tecarterapia e la laserterapia, può essere utilizzata per stimolare la guarigione dei tessuti, ridurre il dolore e migliorare la circolazione nella zona colpita.

Idrokinesiterapia

L’idrokinesiterapia, o fisioterapia in acqua, è un’altra opzione terapeutica efficace per l’epicondilite. L’acqua fornisce un ambiente che riduce il peso corporeo e allevia lo stress sulle articolazioni, consentendo ai pazienti di eseguire esercizi di stretching e rafforzamento in modo sicuro e confortevole.

Rieducazione funzionale del gesto sportivo

Per gli atleti e gli individui che praticano sport specifici, la rieducazione funzionale è fondamentale per correggere eventuali difetti tecnici che potrebbero contribuire allo sviluppo dell’epicondilite e prevenire recidive.

fisioterapista esegue terapia al gomito per epicondilite

La fisioterapia personalizzata svolge un ruolo chiave nel trattamento dell’epicondilite, aiutando i pazienti a recuperare la funzionalità del gomito e a ritornare alle loro attività quotidiane e sportive senza dolore e limitazioni. Integrando l’idrokinesiterapia con le altre modalità terapeutiche, si ottiene un approccio completo e efficace nel gestire questa condizione dolorosa.

Esercizi per l’epicondilite

Gli esercizi sono un elemento fondamentale nel percorso di riabilitazione dell’epicondilite, mirati a migliorare la flessibilità, la forza muscolare e la stabilità del gomito. Ecco alcuni esempi di esercizi utili per affrontare questa condizione:

  • Esercizi di stretching per i muscoli estensori del polso e dell’avambraccio
    Gli esercizi di stretching sono cruciali per mantenere la flessibilità dei muscoli dell’avambraccio e prevenire la rigidità che può aggravare l’epicondilite. Esempi di esercizi di stretching includono lo stretching del polso, l’estensione del braccio e lo stretching del muscolo tricipite.
  • Esercizi di rafforzamento con pesi leggeri o bande elastiche
    Il rafforzamento dei muscoli dell’avambraccio è essenziale per migliorare la stabilità e ridurre il rischio di ricadute. Gli esercizi di rafforzamento possono essere eseguiti utilizzando pesi leggeri, come pesi per polsi o manubri, o bande elastiche per fornire resistenza graduale durante i movimenti.
  • Esercizi di propriocezione per migliorare la stabilità del gomito
    La propriocezione, o capacità del corpo di percepire e rispondere ai cambiamenti nella posizione e nel movimento delle articolazioni, è fondamentale per prevenire lesioni e migliorare la stabilità del gomito. Gli esercizi di equilibrio e stabilizzazione, come il balance board o l’utilizzo di superfici instabili, possono aiutare a sviluppare la propriocezione e ridurre il rischio di infortuni.

Eseguire regolarmente questi esercizi, sotto la supervisione di un fisioterapista qualificato, può contribuire significativamente al recupero e al mantenimento della funzionalità del gomito colpito dall’epicondilite. È importante iniziare gradualmente e aumentare l’intensità degli esercizi in modo sicuro e controllato, evitando di causare ulteriori danni ai tessuti già compromessi.

uomo esegue esercizi per la funzionalità del gomito

Altri trattamenti per l’Epicondilite

Oltre alle terapie e agli esercizi precedentemente menzionati, esistono altri trattamenti e approcci che possono essere considerati nel quadro della gestione dell’epicondilite.

Tutore per ridurre lo stress sui tendini

I tutori per l’epicondilite sono dispositivi ortopedici progettati per fornire supporto e compressione alla zona del gomito colpita, riducendo così lo stress sui tendini e favorendo il recupero. Questi tutori possono essere indossati durante le attività che causano dolore o durante la notte per alleviare il disagio e promuovere la guarigione.

Farmaci da banco antinfiammatori e antidolorifici

I farmaci da banco, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS) e gli antidolorifici, possono essere utilizzati per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione associata all’epicondilite. È importante consultare un medico prima di assumere qualsiasi farmaco, per valutare la sicurezza e l’appropriatezza del trattamento.

Corticosteroidi o PRP (plasma ricco di piastrine) per i casi più gravi

Nei casi più gravi di epicondilite che non rispondono ai trattamenti conservativi, il medico potrebbe raccomandare iniezioni di corticosteroidi o di PRP (plasma ricco di piastrine) per ridurre l’infiammazione e promuovere la guarigione dei tessuti danneggiati. Queste iniezioni vengono somministrate direttamente nella zona colpita, sotto guida ecografica, per massimizzare l’efficacia del trattamento.

Rimedi naturali come arnica e curcuma

I rimedi naturali come l’arnica e la curcuma sono stati oggetto di interesse per il loro potenziale benefico nel trattamento delle condizioni dolorose e infiammatorie, inclusa l’epicondilite. Tuttavia, è importante valutare attentamente le evidenze scientifiche disponibili per comprendere il loro effettivo impatto sulla gestione di questa condizione.

Arnica (Arnica Montana)

L’arnica montana è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, nota per le sue proprietà anti-infiammatorie e analgesiche. Alcuni studi hanno suggerito che l’applicazione topica di creme o gel a base di arnica potrebbe contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione associati a traumi muscolari e lesioni tendinee.

Curcuma (Curcuma longa)

La curcuma è una spezia derivata dalla radice della pianta Curcuma longa, contenente un composto attivo chiamato curcumina, noto per le sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Studi preclinici e clinici hanno dimostrato che la curcumina potrebbe avere effetti benefici nel ridurre l’infiammazione e il dolore associati a diverse condizioni, comprese le malattie muscolo-scheletriche.

Sia l’arnica che la curcuma sono tradizionalmente utilizzate per le loro proprietà terapeutiche nel trattamento delle condizioni dolorose e infiammatorie, le evidenze scientifiche sull’efficacia di questi rimedi nel contesto dell’epicondilite sono ancora limitate e non conclusive.

È importante consultare un professionista sanitario prima di utilizzare qualsiasi rimedio naturale, soprattutto se si soffre di condizioni mediche preesistenti o si sta assumendo altri farmaci, per evitare possibili interazioni o effetti collaterali indesiderati.

Epicondilite: diagnosi precoce e trattamento tempestivo.

L’epicondilite, comunemente nota come “gomito del tennista”, è una condizione dolorosa dell’avambraccio causata da sovraccarico o stress ripetitivo sui tendini estensori. Riconoscere precocemente i sintomi, adottare misure preventive e avviare un trattamento tempestivo è fondamentale per favorire una rapida guarigione e prevenire complicanze a lungo termine.

Nel corso di questo articolo, abbiamo esplorato i sintomi, le cause, i fattori di rischio e le opzioni terapeutiche disponibili per gestire l’epicondilite. Dalla terapia conservativa, con riposo, ghiaccio e fisioterapia, alle opzioni avanzate come le iniezioni di corticosteroidi o di PRP, fino ai rimedi naturali come l’Arnica e la Curcuma.

È importante ricordare che ogni caso di epicondilite è unico e richiede un approccio personalizzato. Se hai dolore al gomito o difficoltà nell’eseguire le tue attività quotidiane, prenota la tua valutazione muscolo-scheletrica gratuita con i fisioterapisti professionisti di Medical Sangallo. Saremo lieti di offrirti un piano di trattamento personalizzato per aiutarti a superare l’epicondilite e a ritrovare una migliore qualità di vita. Clicca qui sotto e Prenota ora la tua valutazione gratuita per iniziare il tuo percorso di recupero.


 

 

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